Santoreggia, erba d’amore: coltivazione e uso in cucina
Santoreggia: una pianta aromatica dalla coltivazione semplice e molto versatile nell’uso in cucina.
Apprezzata fin dall’antichità, ha un aroma speziato che dona carattere ai piatti ed è sempre parte delle profumatissime miscele di erbe mediterranee.
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Conosciuta fin dai tempi antichi, la Santoreggia è una pianta aromatica dalla coltivazione facile e molto apprezzata in cucina.
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La Santoreggia è un’aromatica della famiglia delle Lamiaceae diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e nei Paesi dai climi temperati-caldi.
Ha proprietà aromatiche, officinali e, un tempo, si pensava che fosse afrodisiaca.
Infatti, in antichità era vietato coltivare la santoreggia negli orti monastici, per la convinzione che, avendo proprietà afrodisiache che risvegliavano i sensi, era considerata una potente erba d’amore.
Santoreggia: coltivazione
La coltivazione della Santoreggia è di una certa semplicità, sia in piena terra che in vaso.
Si tratta di una pianta aromatica rustica, che sopporta bene il freddo, a patto di riservarle un’esposizione soleggiata.
Resiste molto bene alla siccità e solo in assenza di piogge è utile intervenire con l’irrigazione, evitando però di creare ristagni.
In zone molto fredde è utile pacciamare per evitare di far gelare il terreno in prossimità delle radici della pianta.
I rami secchi dalla pianta vanno rimossi, per tenerla sempre pulita e viva.
In particolare, è utile potare a fine inverno, per permettere alla pianta di ripartire a vegetare correttamente. La potatura degli steli in estate, invece, stimola la pianta e aiuta ad avere maggior raccolto.
Santoreggia: uso in cucina
Le foglie della santoreggia hanno un aroma intenso, speziato e particolare e per questo è chiamata anche erba pepe o erba acciuga.
Si sposa con moltissimi cibi e preparazioni a base di carne, pesce, verdure e legumi.
Viene utilizzata da sola o, ancora di più, nelle miscele di erbe aromatiche mediterranee, insieme a basilico, maggiorana, timo, salvia, rosmarino e tante altre.
Si tratta di un’erba affine al timo e alla salvia, quindi è perfetta su pesci e carni al forno, alla griglia, nelle marinature, in spezzatini e stufati.
È eccezionale per aromatizzare con carattere legumi semplicemente conditi con olio, aceto, sale e pepe.
La Santoreggia, da sola o utilizzata con altre aromatiche, è molto apprezzata anche con le verdure, in frittate, insalate, teglie di ortaggi al forno, torte salate, sottoli.
Santoreggia: curiosità
Attirando alcuni tipi di insetti, in particolare le farfalle, la Santoreggia può essere utile vicino a piante da frutto che necessitano impollinatori, come ad esempio zucche e zucchine.
Inoltre, essendo sgradita agli afidi, può essere utile la sua coltivazione vicino a ortaggi come fagioli e fagiolini.
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