Pianta aromatica molto salutare, il Rabarbaro è poco utilizzato in Italia, mentre gode di ottima considerazione nei Paesi del Nord Europa.
Se ne utilizza la radice o le coste, queste ultime dal sapore gradevole e dolce. Vale la pena approfondire la conoscenza di questa interessante pianta. Nella nostra news i consigli per la coltivazione e per l’uso in cucina.
Sai tutto sulla coltivazione e l’uso in cucina del Rabarbaro?
Rheum Rhaponticum o Rheum Rhabarbarum è una pianta aromatica particolarmente nota per il suo utilizzo in caramelle o liquori.
In entrambi i casi, si tratta di prodotti derivati dalla radice del Rabarbaro, con un sapore che vira sull’amarognolo, mentre quelli preparati con l’utilizzo delle coste hanno un gusto completamente diverso, gradevole e dolce.
RB Plant produce il Rabarbaro ed è disponibile anche nella linea Sunny heRBs, erbe di alta qualità dal gusto intenso e naturale esclusivamente “made in Albenga”.
Ecco qualche notizia utile.
Rabarbaro: coltivazione
Si tratta di una pianta che non ama il caldo, infatti è particolarmente diffusa nei Paesi del Nord Europa e si può coltivare anche in orti di montagna, tuttavia vive benissimo anche con il clima italiano. Durante i mesi più afosi, meglio avere l’accortezza di sistemare il Rabarbaro in zona ombreggiata.
Particolare attenzione va rivolta all’irrigazione: l’acqua deve defluire facilmente per evitare ristagni, poiché un terreno fradicio e fangoso intorno alle radici favorirebbe i marciumi, che comportano la morte della pianta.
L’ideale è bagnare l’aromatica solo in caso di clima secco e assenza di pioggia prolungata.
Rabarbaro: il raccolto
Raccogli il rabarbaro a partire dal mese di aprile fino all’autunno inoltrato, sospendendo nel caldo estivo per non far soffrire la pianta. Quando arriva il freddo, fai un ultimo raccolto tagliando tutte le coste.
Raccogli i gambi più grossi ed evita di saccheggiare tutta la pianta: lascia una foglia su tre.
Per coglierlo, taglia la costa alla base, più vicino possibile al terreno.
Rabarbaro : uso in cucina
Va sottolineato che di questa pianta si utilizzano i gambi e la radice, che hanno proprietà salutari, ma le foglie non sono commestibili a causa dell’alta concentrazione di acido ossalico che le rende tossiche.
Si tratta di un’erbacea perenne da cui si ricava un ortaggio dai moltissimi usi in cucina, molto apprezzato in particolare per torte (ottimo nel dolce di mele) e golose marmellate (buonissima in abbinamento alle fragole), molto utilizzato anche nelle ricette vegane e nella chutney agrodolce da abbinare a carni e formaggi.
In Italia conosciamo poco le coste del Rabarbaro, ma negli altri Paesi europei sono molto utilizzate. Vale la pena coltivarlo sul terrazzo o nell’orto e provarne la bontà.
Ti piace il gusto del Rabarbaro e ti piace utilizzare le erbe aromatiche in cucina?
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